E' circa un italiano su tre a soffrire di disturbi del sonno durante l'arco dell'anno, circa 22 milioni di persone che si ritrovano ad occhi aperti nella notte. Se tutto questo riguarda anche te, le mie indicazioni per dormire meglio possono aiutarti concretamente. Sono tante le piante officinali che contribuiscono a migliorare la qualità del sonno, ma i tre moschettieri del buon riposo sono sicuramente Passiflora, Escolzia e Valeriana. Vediamo di conoscere meglio questi rimedi e di capirne le specificità.
La Passiflora è un importante rimedio per facilitare il sonno, specialmente quando si tratta di insonnia da eccitazione cerebrale, vale a dire quando l’ostacolo al sonno viene da un eccessivo lavoro intellettuale, oppure da ansia e/o da stress. Notevole anche l’azione spasmolitica, utilissima nei casi di disturbi gastrointestinali di origine nervosa. La Passiflora induce un sonno fisiologico e garantisce un risveglio rapido e completo, senza senso di ottundimento al mattino. Le diverse estrazioni erboristiche della Passiflora possono costituire valide soluzioni, con l’accortezza di optare per tinture ed estratti secchi nei disturbi del sonno più seri e di lasciare i decotti, pur nella loro validità, per i disturbi più episodici.
L’Escolzia è uno dei più validi rimedi a nostra disposizione come blando sedativo e ipnoinducente. Assunta in modo continuativo, è in grado di diminuire il tempo di addormentamento e di migliorare la qualità del nostro sonno. Presenta anche una buona azione ansiolitica, attività che contribuisce non poco alla sua efficacia nell’ambito dei possibili interventi sulle turbe minori del sonno. Anche in questo caso sono preferibili preparazioni in tintura o estratto secco titolato.
La Valeriana è sicuramente la pianta officinale più conosciuta e utilizzata per favorire il sonno, spesso male e sottodosaggio. Molti casi di insuccesso sono infatti dovuti a modalità d’uso non adeguate. Di comprovata azione sedativa, ipnotica e spasmolitica, risulta efficace nel contrastare l’insonnia associata a stress, affaticamento intellettuale e ansia. Alcuni studi ne hanno confermato la sicurezza anche in età pediatrica (7-14 anni), con miglioramento sulla durata e sulla qualità del sonno anche dei più piccoli. Le preparazioni che si prestano maggiormente all’assunzione sono quelle in capsule o compresse a base di estratto secco titolato, la Valeriana è inaccettabile in decotto e di odore piuttosto forte in tintura.
Forse conosci già queste piante officinali e le hai già sperimentate: sei sicuro di averle prese nel giusto modo e nel giusto dosaggio? E' questo che fa la differenza fra un trattamento efficace e scarsi risultati. Un esempio è proprio la Valeriana, spesso consigliata in dose non sufficiente dalle stesse case erboristiche di produzione. Per questo motivo è importante affidarsi ad un professionista della fitoterapia, per avere indicazioni corrette su quali piante officinali utilizzare e con quale modalità. Il fai da te è frequentemente causa di scarsi risultati, frustrazione e spreco di denaro.
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