top of page

Gambe pesanti: è arrivato il momento di pensarci!

Dalla naturopatia, una soluzione per gambe gonfie e pesanti.

La naturopatia per il benessere delle tue gambe

Il gonfiore agli arti inferiori è uno dei sintomi dell’insufficienza venosa superficiale. Si può associare a senso di pesantezza, prurito, talvolta anche dolore e irrequietezza. I disturbi si accentuano solitamente di sera, dopo prolungati periodi di stazione eretta, durante il periodo mestruale e la gravidanza nelle donne e…con il caldo ambientale che già ha dato prova di sé in questi giorni, seppur intervallato da momenti freschi.

Tendiamo a pensare al benessere delle nostre gambe quando è già tardi, vale a dire quando i sintomi sono già presenti. Chi sa di non trovare nella circolazione periferica il proprio punto di forza è opportuno che ci pensi subito, per poi non soffrire in estate.


Chi soffre di gambe gonfie vede solitamente una certa familiarietà alle proprie spalle, risultano inoltre più colpite tendenzialmente le donne rispetto agli uomini. Postura, vita sedentaria, esposizione al sole e/o a fonti di calore, sovrappeso e stipsi fanno poi il resto nel favorire la comparsa di questi disturbi che, se non adeguatamente considerati, rischiano di evolvere in forme più serie, come ad esempio le vene varicose.

Il piede può essere considerato un "secondo cuore"

Ma da dove origina il ritorno della nostra circolazione venosa? Dal piede e in particolar modo dal meccanismo della pompa plantare, per il quale “spremendo” la pianta e i muscoli plantari il sangue venoso viene spinto verso l’alto. Ciò accade ad ogni passo e per questo si raccomanda sempre di dedicare del tempo alla camminata come misura preventiva fondamentale. Per chi è costretto a stare in piedi e fermo per lungo tempo (tipico il caso di chi lavora in smart working), si consiglia di tanto in tanto di alzarsi sulle mezze punte per poi ritornare alla posizione iniziale: simuleremo così l’azione del camminare. Per chi lavora alla scrivania, non dimentichiamoci di alzarci e percorrere anche pochi metri ogni ora.


Sono innumerevoli le piante officinali che ci aiutano concretamente nel promuovere la microcircolazione, ridurre l’edema, aumentare il tono venoso e la resistenza della parete venosa. Le piante che seguono sono indicate sia per l’utilizzo per via orale che per via cutanea, sempre su consiglio del professionista.


Rimedi naturali contro l'insufficienza venosa

Cipresso

I frutti (coni o galbuli) del Cipresso sono ricchi di olio essenziale, proantocianidoli, acidi di terpenici e tannini, dall’attività astringente e vasocostrittrice.

Il Cipresso è considerato un ottimo vasocostrittore nelle affezioni del sistema venoso: è dimostrata l’attività angioprotettrice e stabilizzante del collagene da parte dei proantocianidoli. Come astringente e vasoprotettore è impiegato nel trattamento di varici e flebiti. Anche per uso esterno la sua presenza in emulsioni per il massaggio migliora il tono della parete vasale, incrementa la circolazione venosa e il drenaggio linfatico.


Centella asiatica (foglie)

Le foglie della Centella asiatica sono ricche di saponine triterpeniche, tannini, sali minerali e zuccheri.

È indicata nel trattamento della fragilità capillare, dei disturbi della circolazione venosa e della cellulite edematosa. Ripristina la funzionalità dei capillari e migliora l’irrorazione sanguigna, decongestionando le zone critiche e favorendo l’eliminazione delle tossine locali. Oltre che per l’attività protettrice venosa, è conosciuta per l’azione tonificante e riparatrice del tessuto connettivo: stimola la rigenerazione dei tessuti cutanei e sottocutanei, grazie alla sua capacità di accelerare la produzione di collagene, producendo un miglioramento dell’elasticità e accelerando la guarigione delle lesioni.

Ippocastano per il benessere circolatorio

Ippocastano (seme): i costituenti principali di questa pianta officinale fondamentale nel panorama della prevenzione dei disturbi vascolari sono:

  • Da 8 a 28% di saponine, di cui 14% di escina (complesso di glicosidi triterpenici)

  • Composti flavonici (glicosidi della quercetina e kaempferolo)

  • Proantocianidoli, presenti nel tegumento del seme

  • 40-50% amido, acidi grassi insaturi

Le preparazioni a base di Ippocastano e escina sono ampiamente utilizzate nel supporto alla circolazione venosa, grazie a numerosi studi che ne hanno confermato l’azione antiflogistica, antiedemigena e vitamino P simile (di diminuzione della permeabilità e della fragilità capillare). L’Ippocastano attiva la circolazione sanguigna e favorisce il ritorno venoso, con importanti conseguenze secondarie sul miglioramento della circolazione linfatica. L’escina nello specifico aumenta il tono venoso ed è dotata di spiccata attività antinfiammatoria: agisce nella fase iniziale dell’infiammazione opponendosi alla formazione dell’edema (azione antiessudativa) e normalizza la permeabilità della parete vascolare aumentata dal processo infiammatorio.

Anche nell’utilizzo esterno l’Ippocastano è largamente impiegato nel trattamento dell’insufficienza venolinfatica (gambe pesanti, crampi) e della fragilità capillare. L’attività microvasculocinetica rende inoltre i preparati della pianta utili nel trattamento della cellulite.


Mirtillo nero (frutto): agisce come vasoprotettore, capillarotropo, antitrombotico, è ottimo anche per la vista (protegge la retina dai danni del microcircolo) e migliora la visione notturna. Agisce come inibitore dell’aggregazione piastrinica, protegge l’endotelio dei vasi arteriosi e dei capillari, protegge la microcircolazione dai danni di diabete, fumo, ipertensione. Sono in particolare gli antocianosidi la parte del fitocomplesso del mirtillo responsabile di tutta l’azione benefica a favore dell’apparato circolatorio.


Ai primi caldi, richiedi una consulenza naturopatica per definire quali siano i rimedi naturali più adatti alla tua situazione ed evitare uno spiacevole peggioramento dei sintomi durante la stagione calda.


Valentina Ganz, naturopata a Perugia, Roma, Città della Pieve (PG) e in Toscana.

Per consulenze naturopatiche online, vedi il link qui sotto.


Bibliografia:

E. Campanini, Dizionario di fitoterapia, Tecniche nuove, Milano 1998 e successive edizioni.

C. Giunti, Decotti e Tisane, ed. Tecniche Nuove, Milano 2001

OMS, Monografie di piante medicinali, vol. I-III, Maggio 2013

bottom of page