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Afrodisiaci naturali: mito o realtà?

Immagine del redattore: Valentina GanzValentina Ganz

Piante officinali per recuperare il desiderio sessuale: ma funzionano?

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Egon Schiele, L'abbraccio, Österreichische Galerie Belvedere, Vienna

Nel mercato degli integratori alimentari la fanno da padroni: sono i prodotti a base di piante officinali che promettono di far ritrovare verve e ispirazione fra le lenzuola. La domanda scatta immediata: funzionano? Vediamo di dare una risposta sensata a questo interrogativo.

Esistono numerose piante officinali per le quali è noto un utilizzo nelle medicine tradizionali (ayurveda, cinese, ecc.) antichissimo e documentato. Prendiamo il Ginseng ad esempio: il suo uso nella medicina popolare per il trattamento dell’impotenza è riportato anche nella monografia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dedicata a questa importante pianta officinale, che si distingue inoltre per l’attività antifatica, adattogena, immunostimolante, ipoglicemizzante, di miglioramento della facoltà cognitive. Potremo quindi essere tentati di ricorrere al Ginseng come salvagente del nostro desiderio sessuale: se gli antichi ne vantavano le proprietà e ne parla pure l’OMS, perché non provarci. Potrebbe pure funzionare, il problema è un altro.

Le medicine tradizionali, per un approccio olistico alla sessualità

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La visione olistica è comune a tutte le medicine tradizionali

La medicina del mondo antico (anche delle nostre civiltà mediterranee) guardava alla persona nel suo insieme, come un’entità fatta di mente e corpo senza soluzione di continuità. Di fronte ad un calo del desiderio sessuale e alle sue conseguenze fisiologiche, il terapeuta antico prendeva in considerazione la vita del soggetto nel suo insieme, cercando di identificare dove il flusso dell’energia vitale incontrasse degli ostacoli. Ecco che, dopo un attento esame, veniva identificata e trattata la causa del disturbo fisico, anche con piante officinali adatte. Cosa facciamo invece spesso noi? Sovrapponiamo la nostra mentalità lineare moderna a quella circolare del pensiero antico, cercando una soluzione al sintomo nelle piante officinali, senza cercare in profondità di trovarne e curarne la causa. Inseguiti dalla pubblicità online o in erboristeria dell’integratore che promette miracoli, facciamo un tentativo. Questo è il vero mito da sfatare: non esiste pianta officinale che risolva i nostri problemi con manifestazione nella sfera sessuale, se non siamo disposti a prenderci il tempo per guardarci dentro con gentilezza e capire cosa non va. La naturopatia fa questo, offre uno spazio di confronto per valutare la propria vita nel suo insieme e per capire poi quali piante possano fare al caso nostro. Non ci sarà mai un solo rimedio: servirà qualcosa per le manifestazioni più evidenti del nostro disagio e qualcosa per il terreno, per l’equilibrio di base da cui ha origine la nostra salute. A questo punto le piante officinali funzioneranno, perché non abbiamo solo la medicina tradizionale a fornirci dati incoraggianti, ma anche numerosi studi scientifici sull’attività stimolante sessuale delle piante officinali, per lei e per lui. Vediamo alcune possibilità dal mondo vegetale.

Le piante officinali per recuperare il desiderio sessuale

Il Tribulus nel trattamento del calo del desiderio

Tribulus terrestris: si tratta di una pianta erbacea annuale variamente utilizzata nella medicina tradizionale cinese e indiana per migliorare disturbi di diversa natura, che coinvolgono il sistema urinario, cardiovascolare, digerente e per migliorare la performance sessuale. Lo studio condotto da Carlos et al. (2014) in Brasile dimostra come il Tribulus sia una pianta officinali efficace nel trattamento di disfunzioni sessuali femminili in età riproduttiva, mentre lo studio condotto da Postigo et. al (2016) sempre in Brasile ha dimostrato come un’assunzione di integratori a base di Tribulus per un periodo di 3 mesi sia efficace sui problemi sessuali della donna in menopausa, con un miglioramento del desiderio e della soddisfazione sessuale. Nell’uomo è una delle piante officinali più utilizzate per il trattamento fitoterapico della disfunzione erettile; secondo alcuni autori la pianta favorisce anche la spermatogenesi. Dal punto di vista dell’aumento della fertilità è utile anche al femminile, in quanto sembra agire sul rilascio dell’ormone follicolo stimolante, il quale favorisce l’aumento dei livelli di estrogeni con azione specifica sull’ovaio.

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Maca, un adattogeno afrodisiaco

Maca: Lepidium meyenii è una pianta perenne coltivata nelle montagne Andine del Perù ad una altezza tra 3700 e 4500 m sul livello del mare. La Maca ha visto crescere la sua popolarità nel mondo a causa delle sue proprietà energizzanti, dell’aumento della fertilità e per le proprietà afrodisiache. La Maca è ricca di fibre, di aminoacidi essenziali, acidi grassi e altri nutrienti, tra cui vitamina C, rame, ferro e calcio. La radice è utilizzata nella regolazione delle disfunzioni sessuali, per i suoi effetti neuroprotettivi e di miglioramento della memoria, per la sua attività antidepressiva, antiossidante e antinfiammatoria. L'uso tradizionale, soprattutto nella medicina tradizionale peruviana, vede il suo impiego nel trattamento dell’impotenza maschile, è di aiuto nelle irregolarità mestruali e nello sbilanciamento ormonale femminile, compresi i sintomi associati alla menopausa.

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Cordyceps, il fungo della giovinezza

Cordyceps sinensis: è un fungo medicinale dalle innumerevoli proprietà benefiche: studi scientifici hanno identificato composti bioattivi dall’attività antinfiammatoria, immunomodulante, antiossidante e antitumorale. Nella Medicina Tradizionale Cinese e Ayurvedica il Cordyceps viene impiegato da più di 2000 anni anche come tonico ricostituente, per preservare l’energia, per migliorare le prestazioni sessuali e come rimedio naturale contro l’invecchiamento. Per queste ragioni in Cina è conosciuto anche come “fungo della giovinezza”. I suoi costituenti principali sono molto importanti anche dal punto vista nutrizionale. Contiene tutti gli amminoacidi essenziali, mono, oligosaccaridi e polisaccaridi, steroli (ergosterolo) vitamine E, B1, B2, B12, K e macro e microelementi. La Cordicepina è un importante nucleotide a forte capacità bioattivante, unico in natura.

Dalla ricerca è stata evidenziata nel Cordyceps un’attività antidepressiva attraverso una modulazione dell’adrenalina e della dopamina. Come tonico sessuale regola la produzione degli ormoni sia maschili sia femminili, aumentando la libido.


Se uno di questi tre importanti rimedi naturali sarà probabilmente al centro del nostro trattamento naturopatico, non mancheranno le piante officinali che prenderanno in considerazione l’equilibrio generale della persona. Se presente stress, valuteremo con quali sintomi si presenti e sceglieremo la pianta adattogena più indicata. Nel caso in cui ci sia una notevole astenia, propenderemo per il Ginseng o l’Eleuterococco, nel caso in cui ci sia insonnia, meglio la Withania. Se presenti stati depressivi, ci aiuteremo con l’Iperico o lo Zafferano, se l’ansia non ci molla, ci orienteremo verso la Lavanda. Il tutto con l’obiettivo di identificare l’alchimia vegetale giusta per noi, per farci ritrovare quel giusto equilibrio energetico fisico e mentale che è alla base di una sessualità vissuta con entusiasmo e serenità.


Bibliografia essenziale:

Dizionario di fitoterapia e piante medicinali, Enrica Campanini, Tecniche Nuove 2004

Micoterapia nella pratica clinica, Ivo Bianchi, Nuova Ipsa, 2008

S. Postigo, S.M.R.R. Lima, S.S. Yamada, B.F.D. Reis, G.M.D.D. Silva, T Aoki

Assessment of the Effects of Tribulus Terrestris on Sexual Function of Menopausal Women, Rev Bras Ginecol Obstet, 38 (2016), pp. 140-146

Ali Ghanbari, Nasim Akhshi, Seyed Ershad Nedaei, Adriano Mollica, Ina Yosifova Aneva, Yaping Qi, Pan Liao, Sara Darakhshan, Mohammad Hosein Farzaei, Jianbo Xiao, Javier Echeverría, Tribulus terrestris and female reproductive system health: A comprehensive review, Phytomedicine, Volume 84, 2021, 153462,ISSN 0944-7113, https://doi.org/10.1016/j.phymed.2021.153462.

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