L'intestino come secondo cervello.
“Qualsiasi cosa io mangi, mi dà fastidio, anche l’acqua”. Nei casi più sofferenti, le persone che si sono rivolte a me hanno utilizzato anche queste parole per descrivere la difficile situazione in cui sembra di essere in balia della propria pancia. Circa una persona su quattro soffre di un disturbo gastrointestinale sufficiente ad alterare la sua qualità della vita e il numero di farmaci e di integratori per il trattamento di stomaco e intestino risulta essere in costante aumento. Si tratta di un argomento complesso, con possibili ricadute su molti altri sistemi e con una presentazione dei sintomi estremamente soggettiva, motivo per cui il trattamento va discusso caso per caso. Inizieremo a trattare l’argomento in questa sede, per poi approfondire successivamente.
L'asse intestino-cervello
Rispetto a quanto accadeva vent’anni fa, ascolto oggi quasi tutti i giorni i miei clienti riferirsi al loro intestino come “secondo cervello”. Ma cosa significa questo, realmente?
Nella prima metà del XIX secolo due studiosi tedeschi, G. Meissner e L. Auerbach, scoprirono che a livello gastrointestinale sono presenti grossi plessi di tessuto nervoso, chiamati plesso mienterico o di Auerbach e plesso sub mucoso o di Meissner. Questi due plessi sono i due grandi elementi di quella rete nervosa definita “cervello enterico”.
Per circa un secolo la scoperta di Meissner e Auerbach rimase silente, fino a che un professore inglese, J.N. Langley, pubblicò nel 1921 il libro “The Autonomic Nervous System”, in cui descrisse l’organizzazione di tutta quella parte del sistema nervoso che non è influenzabile dalla nostra volontà, da lui battezzato Sistema Nervoso Autonomo o Neurovegetativo, la cui funzione è di regolare l’attività degli organi interni. Langley ripartì il Sistema Neurovegetativo in simpatico, parasimpatico e sistema nervoso enterico; quest’ultimo non venne preso in seria considerazione nei cinquant’anni successivi, in quanto i plessi nervosi gastrointestinali non vennero considerati come un sistema a sé, ma come dei relais di ricetrasmissione degli impulsi nervosi provenienti dal simpatico e dal parasimpatico, attraverso quella grande via di comunicazione tra cervello e organi interni che è il nervo vago. Negli ultimi vent’anni i lavori del dottor M.D. Gershon e di altri studiosi hanno dimostrato che il sistema nervoso enterico ha una sua autonoma organizzazione e soprattutto che esso non riceve solo comandi dal cervello, ma ne invia a sua volta al sistema nervoso centrale, con effetti significativi sul benessere e sull’umore dell’individuo.
Nell’insieme il sistema nervoso enterico è dotato di 500 milioni di neuroni, decisamente inferiore ai 10-100 miliardi di cellule del primo cervello (quello che abbiamo in testa), ma superiore alle cellule nervose contenute nel midollo spinale e in tutto il resto del sistema nervoso periferico. La definizione di secondo cervello è nata sia in considerazione dell’entità di questi plessi nervosi, sia in considerazione dell’organizzazione autonoma di questi. Sono infatti 1000/2000 fibre nervose a collegare il cervello ai neuroni del sistema nervoso enterico e questi stessi neuroni enterici continuano a svolgere la loro funzione anche in caso di interruzione delle connessioni con il cervello (come in caso di vagotomia, cioè di sconnessione del collegamento tra il nervo vago, che porta le informazioni dal cervello, e il sistema nervoso enterico).
Dal punto di vista strutturale siamo di fronte ad un complesso neuro-endocrino-immunitario potente e ben organizzato, che gestisce il normale funzionamento dell’apparato gastrointestinale. È evidente come proprio lo stretto collegamento presente a livello intestinale fra sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario ci porti alla necessità di prenderci cura del corretto funzionamento dell’apparato gastrointestinale, al fine di garantire il benessere generale del nostro organismo e del nostro essere biopsichico.
Abbiamo considerato fino ad ora l’importanza dell’innervazione enterica per il corretto funzionamento dell’apparato gastrointestinale. Vediamo ora le implicazioni della mucosa gastrointestinale nell’immunità della persona.
Intestino e immunità
La mucosa gastrointestinale è la nostra principale superficie interna di contatto con l’esterno. Il contatto quotidiano con il cibo ci espone in misura variabile a sostanze potenzialmente pericolose per l’organismo, come tossine, batteri, parassiti, virus. Per far fronte ad una notevole necessità di difesa l’apparato gastroenterico ha messo a punto un sistema particolarmente organizzato ed efficiente. A livello dello stomaco la protezione da agenti potenzialmente pericolosi è garantita dalla notevole acidità dei succhi gastrici. Una buona acidità gastrica è il primo importante fattore di difesa attivato dal nostro organismo. Continuando a parlare di secrezioni, gli enzimi deputati alla digestione di proteine e grassi svolgono una funzione analoga anche nei confronti di microrganismi invasori, la cui struttura è spesso proteica.
Un’altra componente fondamentale è lo strato di muco che sovrasta l’epitelio gastrointestinale, che ha soprattutto una funzione di protezione delle mucose, ma che ha anche la capacità di intrappolare microrganismi e altri elementi pericolosi, impendendone l’assorbimento.
Venendo alla struttura della mucosa intestinale, essa si presenta estremamente compatta, grazie all’apporto di speciali proteine che fungono da giunzione, chiudendo ogni spazio (tight junctions); formano dunque un muro invalicabile, che sceglie in modo estremamente selettivo ciò che può oltrepassare la membrana cellulare da ciò che invece può avanzare fino al colon e alla fine dell’intestino, per poi essere eliminato. Si inizia a evidenziare l’importanza dell’integrità della mucosa intestinale, affinché venga garantita l’impenetrabilità nei confronti di agenti potenzialmente nocivi per l’organismo.
Un buon livello di secrezioni e una mucosa integra sono le condizioni preliminari fondamentali per garantire il benessere individuale e costituiscono la prima linea difensiva dell’apparato gastroenterico.
Il secondo livello difensivo coinvolge direttamente il sistema immunitario presente a livello gastroenterico. Più dell’80% delle cellule umani capaci di produrre anticorpi è collocato nella mucosa intestinale. Nel sistema immunitario enterico troviamo tutti gli strumenti di difesa di cui dispone il nostro organismo: linfociti T e B, macrofagi, eosinofili, cellule mastoidi. Tale dato ci fa riflettere ulteriormente sulla necessità di tenere nella giusta considerazione il benessere del nostro apparato gastrointestinale.
Da recenti studi è risultato come le cellule immunitarie attivate a livello intestinale (nelle placche di Peyer) escano dal lume intestinale e, attraverso il sistema linfatico prima e quello circolatorio poi, raggiungano molte altre parti del corpo, collegate tra loro dal tessuto immunitario delle mucose: il MALT.
Intestino e immunità.
Il MALT (Mucosa-Associated Lymphoid Tissues, tessuti linfoidi associati alla mucosa) è la denominazione del sistema immunitario associato alle mucose. È un tessuto costituito da cellule linfoidi organizzate in agglomerati di varie dimensioni (da 1 mm a 12 cm), presenti sulle superfici delle mucose di tutti i distretti organici. Fino ad ora abbiamo parlato del GALT, del tessuto linfoide dell’intestino, ma appartengono al sistema del MALT anche la mucosa genitale e urinaria (URALT, tessuto linfoide urogenitale), la mucosa bronchiale (BALT, tessuto linfoide bronchiale), la mucosa relativa agli organi della respirazione (polmoni, faringe, bocca, naso), il tessuto delle ghiandole salivari, lacrimali, della ghiandola mammaria (tessuto linfoide ghiandolare), il tessuto di tonsille, adenoidi e lingua (anello linfatico di Waldeyer).
Le cellule del MALT rappresentano i 4/5 di tutte le cellule linfoidi dell’organismo, oltre la metà di queste cellule si trovano all’interno dell’intestino (il GALT), che è il tessuto più rappresentativo nell’ambito del sistema immunitario delle mucose. Non solo: il GALT svolge una funzione di controllo e di distribuzione dei linfociti in altri settori del corpo, estendendo quindi la sua capacità d’azione a tutto l’organismo. La migrazione dall’intestino spiega la presenza di linfociti di natura mesenterica nei bronchi, nell’utero, nella cervice uterina, nelle ghiandole. I linfociti attivati nelle placche di Peyer entrano nel sistema linfatico e da qui nella circolazione generale, per raggiungere poi le aree dell’organismo collegate tra loro dal sistema immunitario delle mucose. In questo modo i linfociti replicano a livello di tessuti differenti l’azione di riconoscimento di agenti potenzialmente pericolosi appresa a livello intestinale. Sembra che i linfociti si comportino come dei veri e propri “neuroni mobili”, che migrano dalla mucosa intestinale attraverso il sistema immunitario associato alle mucose da un organo all’altro, scambiandosi informazioni importanti per la salute di tutto l’organismo.
Se questo è il funzionamento corretto del MALT, che si verifica in presenza di una mucosa in buono stato, possiamo intuire come disturbi della mucosa gastroenterica possano avere delle conseguenze sull’insieme dell’organismo. Una risposta immunitaria non corretta in partenza dall’intestino può dare origine a risposte immunitarie scorrette in altre sedi, scatenando reazioni allergiche, depressione della risposta immunitaria, malattie autoimmuni. Un’aumentata permeabilità della parete intestinale, dovuta ad un’infiammazione dell’epitelio intestinale, consente un maggiore passaggio di materiale antigenico, scatenando una risposta immunitaria non controllata.
Conoscendo la struttura del MALT e la rete immunitaria che collega tra loro mucose appartenenti ai distretti più lontani dell’organismo, disturbi come infiammazioni della gola, della congiuntiva, del tratto urinario, ci spingono a considerare in primo luogo quale sia lo stato della mucosa gastroenterica. Sul campo, è frequente riscontrare come a disturbi di questo tipo si associno spesso condizioni di disturbo a livello gastrointestinale e come con rimedi che lavorano sul miglioramento della mucosa enterica si assista ad un miglioramento (talvolta fino a recessione) di disturbi anche cronici associati alle mucose (tipo infiammazioni croniche della faringe, ecc).
Come tenere sano l'intestino?
Un ruolo fondamentale nell’equilibrio del tratto gastrointestinale è svolto dal microbiota, di cui ci occuperemo in un prossimo articolo. A livello di integrazione alimentare e fitoterapia per il benessere intestinale sono innumerevoli i rimedi che possono essere personalizzati, da caso a caso. In generale, per riequilibrare lo stato di infiammazione e di permeabilità alterata dell’intestino, potranno essere utili:
Acidi grassi polinsaturi, anche da fonti vegetali come olio di semi di Lino e olio di semi di Enotera. Esercitano un beneficio significativo sulla modulazione dell’infiammazione e della permeabilità intestinale.
Boswellia serrata, l’incenso indiano, di cui utilizzeremo l’estratto secco titolato in acidi boswellici. Si tratta di un fitoterapico ad attività marcatamente antinfiammatoria, che si esprime significativamente a livello bronchiale, cartilagineo e intestinale. Ottimi risultati si ottengono con il suo inserimento nell’ambito di trattamenti rivolti al terreno di persone che soffrono di malattie infiammatorie croniche intestinali.
Berberina, alcaloide vegetale caratterizzante il fitocomplesso di piante officinali come Berberis vulgaris o Coptis chinensis. Oltre alla nota attività ipocolesterolemizzante, la berberina si è dimostrata efficace nella protezione delle tight junctions a livello intestinale e nella riparazione dell’aumento della permeabilità intestinale (leaky gut syndrome), tipica della sindrome del colon irritabile associata a diarrea.
Con questo articolo ho voluto iniziare a trattare l’argomento; oltre al già citato tema del microbiota sarà necessario approfondire l’imprescindibile ruolo del riequilibrio alimentare e della gestione dello stress, senza cui un intervento naturopatico rivolto al benessere intestinale non ha senso. Ricordo, inoltre, come a nostra disposizione ci siano innumerevoli piante officinali in grado di correggere la costipazione, il meteorismo, la tensione addominale, ecc., che in questa sede non ho trattato per motivi di spazio, ma su cui tornerò in futuro. Nel frattempo, se vuoi prenderti cura del tuo intestino, possiamo parlarne insieme in consulenza, a Roma, Perugia, Città della Pieve (PG), Abbadia San Salvatore (SI), oppure online.
Bibliografia:
Nozdrachev, A.D. John Newport Langley and His Construction of the Autonomic (Vegetative) Nervous System. Journal of Evolutionary Biochemistry and Physiology 38, 537–546 (2002).
Sharkey KA, Mawe GM. The enteric nervous system. Physiol Rev. 2023 Apr 1;103(2):1487-1564. doi: 10.1152/physrev.00018.2022. Epub 2022 Dec 15. PMID: 36521049; PMCID: PMC9970663.
Gershon M.D., Il secondo cervello. Gli straordinari poteri dell'intestino, UTET, 2010
Bottaccioli F., Carosella A., La saggezza del secondo cervello, Tecniche Nuove, 2007
Marion-Letellier R, Savoye G, Ghosh S. Polyunsaturated fatty acids and inflammation. IUBMB Life. 2015 Sep;67(9):659-67. doi: 10.1002/iub.1428. Epub 2015 Sep 23. PMID: 26397837.
Hou Q, Zhu S, Zhang C, Huang Y, Guo Y, Li P, Chen X, Wen Y, Han Q, Liu F. Berberine improves intestinal epithelial tight junctions by upregulating A20 expression in IBS-D mice. Biomed Pharmacother. 2019 Oct;118:109206. doi: 10.1016/j.biopha.2019.109206. Epub 2019 Jul 12.
WHO monographs on selected medicinal plants, Volume 4, 2009
Mörbe UM, Jørgensen PB, Fenton TM, von Burg N, Riis LB, Spencer J, Agace WW. Human gut-associated lymphoid tissues (GALT); diversity, structure, and function. Mucosal Immunol. 2021 Jul;14(4):793-802. doi: 10.1038/s41385-021-00389-4. Epub 2021 Mar 22. PMID: 33753873.
Comments