top of page
Immagine del redattoreValentina Ganz

La stagione fredda secondo la Medicina Tradizionale Mediterranea


Come vedevano nell’antichità la stagione fredda? Quali misure adottare secondo la Medicina Tradizionale Mediterranea (MTM), vale a dire quel sistema complesso di conoscenze scientifiche e pratiche mediche che si è sviluppato a partire dal VII sec. a.C. nel bacino del Mediterraneo e che ha resistito fino alla fine del Settecento?


Innanzitutto una premessa sulla visione del mondo propria della MTM: tutta la realtà può essere descritta in base a 4 Qualità fondamentali, che tutti conosciamo e nessuno deve starci a spiegare: Freddezza, Calore, Umidità e Secchezza. Qualità immediate, di cui facciamo esperienza fisica da quando nasciamo e che al contempo si prestano a essere utilizzate in senso metaforico, per esprimere qualcosa che fisico non è. Nel caso in cui io vi risponda in malo modo, senza possibilità di compromesso, non vi avrò forse dato una “risposta secca”? E’ più prudente rispondere subito, “a caldo”, ad una provocazione o ragionarci su “a mente fredda”? Il linguaggio odierno ci dimostra come il sistema descrittivo della MTM si fondi su una visione in cui corpo e mente non sono separati, una visione olistica quindi e di stampo occidentale.


L’autunno è la stagione caratterizzata da Freddezza e Secchezza, Qualità dalla cui unione si genera l’Elemento Terra. I 4 Elementi sono infatti l’altro sistema descrittivo della MTM, che nasce dalla coniugazione a coppie delle Qualità. I colori della Terra e dell’Autunno sono il marrone, il nero, il verde muschio. Nella fisiologia umana la Terra si chiama “Bile nera”, l’umore che governa su milza, pancreas, organi emopoietici, tiroide, organi di riproduzione.

L’autunno, cosignificante della Terra, è la stagione che vede una possibile predominanza della Bile nera, l’umore che rende inclini all’acidità, allo spasmo, alla sensibilità nervosa. Vogliamo forse parlare degli episodi recidivanti di gastrite e degli sbalzi di umore che accompagnano questa stagione?

Per proteggerci ecco alcune indicazioni:

L’alimentazione: in generale saranno indicati quei cibi utili per compensare l’eccesso di Freddezza e Secchezza tipici della Terra e della stagione autunnale. Sarà il momento più utile per integrare cibi di natura caldo-umida, come la frutta matura e dolce, evitando invece i cibi crudi e la frutta acerba.

Fitoterapia: l’umidità della Malva e dell’Altea (sotto forma di preparati in tisana o direttamente in polvere come nel caso dell’Altea) proteggeranno il nostro stomaco da episodi di acidità e di pirosi gastrica. La Melissa rientra fra i rimedi riequilibranti dell’umore, in grado di disperdere la Malinconia, sinonimo di Bile nera per i medici dell’antichità, da non confondere con l’interpretazione romantica del XIX secolo: intendiamo infatti con Melanconia i disturbi che possono riguardare l’umore e il sistema nervoso centrale in generale. Tutte le preparazioni erboristiche tradizionali della Melissa trovano possibilità di applicazione: tisana, tintura, estratto secco.


L’inverno continua il ciclo delle stagioni sull’onda della Freddezza, cui si aggiunge la componente di Umidità. Dall’unione di Freddezza e Umidità nasce l’Acqua, i cui colori associati sono il bianco, l’azzurro e tutto ciò che è trasparente e opalescente. Nella fisiologia umana l’Acqua è la “Flemma”, facilmente identificabile con tutti i liquidi corporei trasparenti o biancastri, come la linfa e il muco. Non a caso i disturbi dell’inverno saranno quelli “da raffreddamento”, quelli in cui avremo un eccesso di Acqua/Flemma…quindi di muco: rinite, sinusite, bronchite. Non solo, in generale la Flemma contribuisce a moltissimi stati patologici, ma concentriamoci su questi.

Come combattere il Freddo-Umido dell’inverno e le relative problematiche da Flemma/muco?

Con l’alimentazione, sempre in compensazione. Evitiamo quei cibi che portano alla formazione di una Flemma sovrabbondante e potenzialmente dannosa, come latte, latticini, funghi, molluschi e riscopriamo i cibi di natura caldo-secca della tradizione mediterranea: ceci, lenticchie, grano (possibilmente varietà antiche), magari in chicco, magari germogliati…e le erbe aromatiche, di natura caldo-secca per eccellenza. Una cucina profumata che ci aiuta a combattere l’eccesso freddo-umido dell’inverno.

La fitoterapia: accompagniamo l’inverno con piante officinali che riscaldino il nostro stomaco, organo centrale per la fisiologia antica in quanto sede della “prima cozione”, della prima trasformazione dei cibi, da cui possono derivare salute o squilibri. Lo stomaco è un organo che funziona ad elevato livello di calore, ma che tenderà frequentemente a disperderlo, confortiamolo quindi con tisane in grado di mantenerlo in equilibrio: Zenzero, Melissa, Timo, Menta, Anice ad esempio saranno indicati nella prevenzione primaria dei malanni di stagione.


Salutiamoci allora con una formulazione ideale per affrontare il freddo incipiente:

Tisana per disturbi da raffreddamento

Una bevanda molto gradevole e corroborante in caso di disturbi da raffreddamento è tratta da un antico ricettario.

Formulazione:

Chiodi di Garofano 5-6

Cannella 1 pizzico

Arancia e Limone 2-3 scorze

Alloro 3 foglie

Noce moscata 1 grattugiata

Zenzero 1 grattugiata

Far bollire il tutto in un quarto di litro d’acqua (o di vino rosso, per i più gaudenti) per 3-4 minuti. Filtrare. Aggiungere miele e berla molto calda…magari davanti a un bel caminetto acceso.

Da “Decotti e Tisane”, di C. Giunti, ed. Tecniche Nuove, ed. 2001, pag. 38.


295 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Commenti


bottom of page